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INDIRIZZI SCOLASTICI SCUOLE SUPERIORI: “POCHE MODIFICHE SU UN PIANO SPERIMENTALE, VERIFICA FRA UN ANNO DOPO IL RODAGGIO DI STUDENTI E FAMIGLIE”


Con 19 sì della maggioranza 8 astensioni delle opposizioni e il voto contrario di (foto) Gianluca Cirignoni (Lega nord), il Consiglio regionale in tarda serata ha approvato il Piano dei nuovi indirizzi scolastici delle scuole superiori dell'Umbria, valido per il biennio 2011-12.
L'Assemblea, con l'astensione della minoranza ha in pratica accolto l'invito della presidente della Giunta Catiuscia Marini a considerare il carattere sperimentale del documento che potrà essere valutato più oggettivamente fin dal prossimo anno, anche sulla base del gradimento che dimostreranno studenti e famiglie con le richieste di iscrizioni rispetto augli indirizzi proposti.
Correttivi presentati dalla Giunta con un proprio emendamento approvato con 19 sì e 8 astensioni, modificano il piano, solo relativamente a Perugia, negando la opzione 'scienze applicate' ai due licei scientifici Alessi e Galilei in quanto, si afferma nell'emendamento, l'indirizzo è già presente all'Iis “Giordano Bruno” come sperimentazione. Una scelta che di fatto, intende evitare “sovrapposizioni di opzioni che indebolirebbero i corsi già presenti in città”.
A proposito dei due licei si afferma che “presentano già una popolazione scolastica consistente” e che i corsi di informatica che si volevano attivare con scienze applicate, potranno essere fatti tramite “laboratori di potenziamento”.Prima del voto sull'emendamento della Giunta, ed a seguito di una sospensione dei lavori chiesta dalla presidente Marini, Massimo Buconi (Psi) ha ritirato l'emendamento che proponeva di assegnare al Capitini Vittorio Emanuele II l'indirizzo turistico sottraendolo al Blaise Pascal; mentre è stato approvato un secondo emendamento bipartisan che ad Orvieto assegna entrambi gli indirizzi Scienze umane e opzione economico-sociale all’Iis Artistico Classico. Respinto invece quello di Gianluca Cirignoni (Lega Nord) che proponeva l'indirizzo turistico per il solo Capitini-Vittorio Emanuele II.
In sede di dichiarazione di voto Massimo Mantovani (Pdl) ha così motivato il voto di astensione: “In tutto il dibattito è presente la complessità del momento caratterizzato da globalizzazione, crisi economica e federalismo, Serve un ragionamento complessivo di carattere strategico per farci un'idea più chiara sul futuro della scuola. Si corre il rischio di accogliere tutte le richieste senza avere certezze sulla possibilità di lavoro futuro; ma non possiamo negare che alcune scuole rappresentano nel territorio economia e cultura. Per Renato Locchi (Pd) Il nostro è un voto convinto per un atto che ci dovrà preparare da qui a due anni ad una programmazione più mirata. Dobbiamo anche riflettere rispetto ai dodici ambiti territoriali umbri così lontani nel tempo. Sandra Monacelli (Udc) Il mio è un voto di astensione. L'esperienza di questo piano serva di riflessione per il futuro. Teniamo conto anche che la popolazione scolastica sta calando da anni e questo sta generando guerre di campanile.La presidente Catiuscia Marini ha tenuto a precisare come il Piano tiene conto della storia educativa maturata negli anni nei vari territori, un patrimonio da salvaguardare assieme agli istituti e agli stessi docenti. “Ora saranno gli studenti e le loro famiglie a scegliere ed a cogliere le indicazioni anche in vista del dimensionamento scolastico futuro”. Presentando la proposta di Piano regionale dei nuovi corsi ed indirizzi di studio il presidente della terza Commissione Massimo Buconi ha detto: “Con il Piano si ridisegna la nuova offerta formativa sulla base delle richieste delle autonomie scolastiche e degli enti locali per dare una connotazione più chiara, più attuale e territorialmente più equilibrata a tutto il sistema dell'istruzione secondaria umbra. L'atto, frutto di un'intensa attività di concertazione e di un apposito tavolo tecnico composto dalla Regione Umbria, dalle due Province, dagli Uffici scolastici regionale e provinciali, si inserisce nel processo di revisione nazionale dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico delle scuole superiori disposto dalla legge 133 del 2008 che in Umbria, anche per effetto delle cosiddette 'confluenze tabellari' tra i vecchi e i nuovi indirizzi ministeriali, ha prodotto frammentazioni, dispersioni e duplicazioni dell'offerta formativa. Il Piano, commisurato sui dodici Ambiti funzionali territoriali individuati in Umbria con la legge 40 del 2005, deve essere applicato con gradualità, compatibilmente con le strutture, le risorse strumentali e le attrezzature esistenti, riservando una particolare attenzione all'istruzione tecnico-professionale che in Umbria si caratterizza per lo stretto collegamento con il mondo del lavoro e con i fabbisogni professionali del territorio e che possano erogare percorsi di formazione professionale finalizzati al conseguimento della qualifica, secondo specifici accordi fra Regione e Ministero”.Dopo aver illustrato la proposta di modifica maturata e fatta propria dalla terza Commissione, anche in seguito alla audizione di tutti i soggetti interessati, relativamente a tre istituti di Perugia (indirizzo di grafica e comunicazione riconosciuto all'Istituto tecnico Volta ed opzione di scienze applicate ai due licei scientifici G. Alessi e G. Galilei), Buconi ha evidenziato la necessità di “procedere ad una revisione dei criteri per l’individuazione degli indirizzi per il prossimo Piano dell’offerta formativa e di riorganizzazione della rete scolastica, delle procedure per la redazione e l’approvazione dei piani provinciali, ivi compresa una riflessione sulla rideterminazione degli ambiti territoriali in base al quale viene costruita l’offerta formativa e degli organi di governo di detti ambiti”.
Il DIBATTITO
ALFREDO DE SIO (Pdl) “SI È ACCETTATO TUTTO; NON C'È STATA VOLONTÀ E CAPACITÀ DI SCEGLIERE NELL'INTERESSE DEI TERRITORI” , Di fatto la Giunta, invece di selezionare le offerte e gli indirizzi proposti, si è limitata ad accogliere tutto così come proposto dalle Province, fino a consentire gli stessi indirizzi a scuole praticamente contermini. Questo è il limite di un atto che doveva superare la psicosi degli anni passati. Qualche passo in avanti è stato fatto come il recupero dell'autonomia di Ipsia e Itis a Terni. Il nostro giudizio sul piano non è positivo proprio perché non c'è stata volontà e capacità di scegliere nell'interesse dei territori, e questo accade quando ci si trova davanti alle tante richieste che arrivano a fine anno.
PAOLO BRUTTI (Idv) “LA LEGGE NAZIONALE HA PROVOCATO QUESTA DISGREGAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO” - Siamo in presenza di una disgregazione del sistema scolastico con istituti tecnici che vogliono diventare licei scientifici e classici che vogliono fare lo scientifico: questo purtroppo è il risultato della legge nazionale che affida alla autonomia la logica assurda di sottrarre rubare studenti alla scuola vicina. Dobbiamo chiederci quanti di questi indirizzi potranno sopravvivere. Dal livello nazionale si dovrebbe evitare proprio la proliferazione. Ma anche noi dovremmo metterci nella stessa condizione. Vedo indirizzi tipo biotecnologie e mi chiedo dove le scuole troveranno insegnanti così qualificati. Siamo alla stessa proliferazione dei corsi universitari avutisi negli ultimi anni. Mi meraviglio come il Ministro abbia esteso questo metodo agli ambiti che in Umbria sono ancora i 12 della vecchia Regione anni '70. C'è un indirizzo meccatronica, un nome che evidentemente piace tanto, a Città di castello, Perugia e Marsciano. Riconosco che è molto difficile mettere ordine in questa materia. Per cui dobbiamo considerare questa una fase del tutto sperimentale da riconsiderare nel 2011.
SANDRA MONACELLI (Udc) “NON CI SI PUÒ LIMITARE AD APRIRE NUOVE SCUOLE, QUANDO TUTTI GLI ENTI LAMENTANO MANCANZA DI FONDI E LE RISORSE NECESSARIE” - E' un atto che ha tradito le aspettative; mentre la Giunta auspicava collegamento con le situazioni del territorio, riequilibrio della offerta formativa compatibilità con le strutture e le risorse disponibili, collegamento con il mondo del lavoro. Ma da queste premesse si è arrivati a non regolamentare. Già nei piani delle Province si fa una sorta di elencazione delle richieste provenienti dalle scuole senza alcun riferimenti ai principi. Non ci si può limitare ad aprire nuove scuole, quando tutti gli enti lamentano mancanza di fondi e le risorse necessarie. Un piano comporta programmare che è l'esatto contrario di accontentare tutti. Negli anni passati abbiamo visto moltiplicare indirizzi di scuole non possiamo continuare su questo. Non tutti gli studenti possono accedere ai licei: c'è la necessità di rilanciare gli istituti professionali e su questo il piano è carente. Sono convinta che dobbiamo prenderci una pausa di riflessione.
VINCENZO RIOMMI (Pd) “FRAMMENTAZIONE ECCESSIVA PRODOTTA DALLA LEGGE NAZIONALE, NEL 2011SI DOVRÀ USCIRE DALLA FASE SPERIMENTALE” - Condivido le critiche di eccessiva frammentazione, ma chiedo a tutti voi se questo non sia l'effetto di una riforma nazionale che il mio partito non ha certo votato. L'autonomia di un istituto si dovrebbe misurare non sul numero degli studenti ma sulla qualità dell'insegnamento. Non si può continuare così. No sono gli indirizzi generali dell'atto a spingere l'istituzione di troppi corsi. Dobbiamo impegnarci a fissare i criteri da utilizzare il prossimo anno per fare uscire queste scelte dalla fase sperimentale. In quella occasione si dovrà fare il punto con una riflessione organizzate e strutturale.
ANDREA SMACCHI: “DOBBIAMO FARE SEMPRE GLI INTERESSI DEGLI STUDENTI - La sensazione dei consiglieri, in Commissione, è stata in gran parte quella di chi si trova a discutere un testo a cui però mancano delle parti. Si parlava di un argomento e subito dopo venivano alla luce difficoltà riflesse. Per cui o ci viene data la possibilità di dare importanti contributi oppure, qualcosa, nel meccanismo non funziona. La discussione in merito all'opzione scienze applicate, al di là di quanto affermato dal consigliere Monacelli, che vede dietrologia nella mozione che ho presentato nei giorni scorsi, è stata invece condivisa all'unanimità dalla stessa Commissione nel momento in cui ci si è resi conto che prendere decisioni in merito poteva causare delle conseguenze. Per questo si è giunti ad una mozione che delineasse linee guida per il futuro. Ci siamo messi nelle vesti degli studenti e ci siamo chiesti come sia possibile che chi frequenta un liceo scientifico non abbia la possibilità, in cinque anni, di fare un'ora di informatica se non attraverso piani sperimentali. Questo, nel 2010 non è possibile. Ora vogliamo monitorare la vera situazione rispetto a licei scientifici dell'Umbria, per capire come mai in alcuni istituti di diverse città è possibile e in altre no. Il principio deve essere uguale per tutti, perché altrimenti si fanno gli interessi delle scuole e degli insegnanti. Noi dobbiamo fare invece gli interessi degli studenti. E' vero che l'eccessiva proliferazione fa perdere credibilità ai titoli di studio, ma dall'altro lato si dà la possibilità a tutti, con spostamenti minimi, di avere un indirizzo sul quale puntare per il proprio futuro. In riferimento alle linee programmatiche esposte dalla presidente Marini per le quali questa regione dovrà avere più laboratori, più tecnologie, più sperimentazioni avanzate, proprio per questo, siamo convinti che è necessario, in futuro, monitorare e verificare se effettivamente l'estensione dell'opzione scienza applicata possa riguardare tutti i licei scientifici dell'Umbria.
ROCCO VALENTINO (PDL): “QUESTO PIANO SMANTELLA LE PROPOSTE DELLA GIUNTA, PUR OTTENENDO IL VOTO DELLA MAGGIORANZA. La proposta dell'Esecutivo introduce nuovi indirizzi e non chiude nessuna scuola, in contraddizione con gli allarmi lanciati circa i posti di lavoro che si sarebbero persi a causa dei tagli del Governo. La proposta della Giunta accoglie tutte le richieste pervenute ed incrementa gli indirizzi scolastici: non è stato detto di no a nessuno, o quasi. Con questa ‘riforma’ scolastica (che lascerà il territorio del comune di Perugia come si trovava lo scorso anno) andiamo a inserire istituti nuovi, che faranno concorrenza agli istituti esistenti. A gennaio iniziano le preiscrizioni a scuola e quindi bisogna dare delle risposte e prendere delle decisioni rapide. È sbagliato dare gli stessi indirizzi scolastici a diverse scuole, creando concorrenza tra diversi istituti che puntano ad accaparrarsi alunni”.
CATIUSCIA MARINI (le conclusioni del Presidente della Giunta) Dopo il lavoro fatto dalle Province ampiamente partecipato e il dibattito in Commissione, il Piano lascia aperti alcuni casi nella città di Perugia; ma sarebbe ingiusto non considerare il condizionamento del Decreto ministeriale 112 nei confronti delle autonomie scolastiche e dei comuni. C'è stato un lungo percorso con istanze che vengono dal territorio, dalle scuole e dalle Province. I corsi precedenti erano 400 ora sono scesi 36 e tutti gli indirizzi presenti nel Piano sono coerenti con la legge. La validità biennale del documento per favorire la sperimentazione dei corsi ci consentirà di capire come aggiornarlo sulla base della risposta che daranno studenti e famiglie. E' quindi ovvio che la verifica del prossimo anno sarà decisiva. Nel frattempo capiremo se i parametri 500-900 alunni per l'autonomia resteranno in piedi.Dobbiamo anche considerare che Il Piano tiene conto della storia educativa maturata negli anni nei vari territori, nei tanti laboratori. Dovevamo salvaguardare l'offerta formativa e professionale consolidatasi negli anni nei nostri istituti e quella degli stessi docenti. Ora saranno gli studenti e le loro famiglie a scegliere ed a cogliere le indicazioni anche in vista del dimensionamento scolastico futuro.Chiedo una sospensione proprio per valutare le specificità di Perugia che caratterizzi i singoli istituti (Capitini, Pascall, Volta e Giordano Bruno)
INDIRIZZI FORMATIVI (scheda riassuntiva)
Su 85 richieste di nuovi indirizzi formativi per le scuole superiori dell'Umbria, distribuiti sui 12 ambiti territoriali degli anni '70 e richiesti dai istituti e enti locali, il Piano regionale per gli anni 2011-2012, elaborato dalla Giunta sulla base dei due docuementi provinciali, ne accoglie favorevolmente 55, così suddivisi:
Scienze applicate (7): Assisi Principe di Napoli, Città di Castello P. Il Giovane, Città della Pieve I. Calvino, Gualdo Tadino R. Casimirri. Spoleto A. Volta, Terni Galilei e Donatelli, Narni Iis Gandhi.
Indirizzo turistico (7): Perugia Blais Pascal, Città di Castello Ipf cavallotti; Todi Iis Ciuffelli, Magione comprensivo Mazzini, Spoleto tecnico Spagna, Terni Iis Casagrande.
Agraria agroalimentare industria (5): Città di Castello Patrizi Baldelli, Gubbio M. L. Cassata, Todi Ciuffelli, Terni Iis geometri-artistico.
Scienze umane (4) : Città di Castello P. Il Giovane, Umbertide L. da Vinci, Todi Jacopone, Orvieto Iis artistica classica.
Meccanica e meccatronica (3): Umbertide L. da Vinci, Perugia A. Volta, Marsciano Salvatorelli dal 2012.
Opzione economico sociale (3): Umbertide Da Vinci, Assisi Properzio, Orvieto Iis artistica classica.
Trasporti e logistica (2): Perugia A. Volta, Foligno L. Da Vinci.
Amministrazione finanze e marketing (2): Assisi R. Bonghi, Gubbio M. Gattapone.
Linguistico (2): Terni Donatelli, Narni Iis Gandhi.
Chimica, materiali e biotecnologie: Perugia, Iis G. Bruno. Costruzione, ambiente, geotecnico e territorio: Perugia Pascal-Di Cambio.
Grafica e comunicazione: Perugia Itc A. Volta, Città di Castello Itc Salviani, trasferita dal Patrizi Baldelli;
Informatica e telecomunicazioni: Castiglione del lago Rosselli-Rasetti.Sistema moda: Perugia Iis G. Bruno.
Servizi socio sanitari: Terni Casagrande.Artistico: Foligno G. Marconi.
Audiovisivo multimediale: Orvieto Iis artistica e classica.Formazione adulti: Gubbio M. L. Cassata.
Servizi per enogastronomia e ospitalità alberghiera: Spoleto G. De Carolis.
Scientifico: al Liceo classico Plinio Il Giovane di Città di Castello.
Musicale e coreutico (sospeso) Orvieto
Artistica e classica Coreutico (sospeso) Terni Liceo Angeloni.
Liceo musicale: su Perugia ma la sede è da individuare con atto successivo Il Piano prevede anche una appendice sul dimensionamento scolastico con: la fusione a Città di castello fra D. Alighieri e G. Pascoli, la istituzione; l'istituzione di un istituto professionale fra U. Patrizi e F. Cavallotti e di un istituto tecnico fra A Franchetti e I. Salviani. A Corciano la fusione fra scuole primarie ed infanzia di San Mariano Girasole e Chiugiana ed un istituto comprensivo fra le scuole di San Mariano, Chiugiana, Mantignana e Corciano; a Perugia un istituto omnicomprensivo fra Liceo artistico e B. di Betto. A Terni tornano autonomi Ipsia ed Itis, precedentemente accorpati. GC/as/mp
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piano regionale indirizzi scolastici
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