MANOVRA FINANZIARIA: “NECESSARIO UN CONFRONTO IN AULA” – STUFARA (PRC-FED-SIN) CHIEDE LA CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO STRAORDINARIO
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, chiede al presidente del Consiglio regionale di convocare una seduta straordinaria dell’Assemblea legislativa sugli effetti della recente manovra finanziaria del governo. Lo scopo del confronto in Aula proposto da Stufara è di esaminare “le gravi problematiche causate dagli effetti della manovra su Regioni, Enti locali e sulle fasce più deboli della popolazione”, e intraprendere tutte le azioni possibili per “garantire alla Regione Umbria l'autonomia costituzionalmente riconosciuta e il finanziamento delle funzioni pubbliche di cui è depositaria”.
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, con una lettera al presidente del Consiglio regionale Eros Brega, ha formalizzato la richiesta di una convocazione straordinaria dell’Assemblea sugli effetti della recente manovra finanziaria del governo.
Stufara spiega che l’iniziativa è determinata “dall'esigenza di un confronto complessivo sulle azioni da intraprendere contro i provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria del 2011 ed il recente decreto correttivo in materia di finanza pubblica”. Scopo del confronto in Aula proposto da Stufara è “di esaminare le gravi problematiche causate dagli effetti della manovra su Regioni e Enti locali e intraprendere tutte le azioni possibili per garantire alla Regione Umbria l'autonomia costituzionalmente riconosciuta e il finanziamento delle funzioni pubbliche di cui è depositaria. Senza escludere – sostiene Stufara -, come affermato dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, la riconsegna al Governo delle deleghe attribuite alle Regioni a statuto ordinario nell'ultimo decennio a seguito dei processi di riforma in chiave federalista dello Stato”.
Il provvedimento del governo, a giudizio dell’esponente di Rifondazione comunista, “non attua una razionalizzazione delle risorse, compromette l'operatività delle Regioni e degli enti locali, riducendo drasticamente i servizi essenziali e colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione”. E Stufara fornisce anche alcuni dati sulla manovra correttiva del Governo: “Comporterà nel biennio 2011-2012, una riduzione delle risorse pari a 12.982 milioni di euro, cui devono aggiungersi 1,5 miliardi di euro decurtati alle Regioni a Statuto speciale; nella Regione Umbria la riduzione delle risorse ammonta ad oltre 120 milioni di euro per l’anno in corso, ed a ulteriori 117 per il 2011, con conseguenti drastiche riduzioni dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, le politiche attive per il lavoro, l’edilizia residenziale pubblica, tutti settori cruciali soprattutto nella fase di grave crisi economica internazionale. A causa di tali provvedimenti – aggiunge Stufara -, assunti peraltro con decreto legge senza consultare le Regioni e senza l’approvazione della decisione di finanza pubblica, nel 2011 circa il 100 per cento del bilancio regionale dell'Umbria sarà esclusivamente composto dal settore sanità e dalle spese fisse di funzionamento”.
Il capogruppo di Rifondazione comunista ricorda poi che “l'iniquità della manovra è stata riconosciuta all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, che ha stigmatizzato il fatto che la riduzione di spesa pubblica prevista dalla manovra colpisca solo per l'1,22% le amministrazioni centrali a fronte di un taglio del 14% dei trasferimenti alle regioni, sottolineando come anche i tentativi di soluzione del problema individuati in sede parlamentare risultano assolutamente inefficaci, tecnicamente sbagliati e sostanzialmente peggiorativi”. RED/tb
Fonte(Acs) Perugia, 6 luglio 2010
Il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, Damiano Stufara, con una lettera al presidente del Consiglio regionale Eros Brega, ha formalizzato la richiesta di una convocazione straordinaria dell’Assemblea sugli effetti della recente manovra finanziaria del governo.
Stufara spiega che l’iniziativa è determinata “dall'esigenza di un confronto complessivo sulle azioni da intraprendere contro i provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria del 2011 ed il recente decreto correttivo in materia di finanza pubblica”. Scopo del confronto in Aula proposto da Stufara è “di esaminare le gravi problematiche causate dagli effetti della manovra su Regioni e Enti locali e intraprendere tutte le azioni possibili per garantire alla Regione Umbria l'autonomia costituzionalmente riconosciuta e il finanziamento delle funzioni pubbliche di cui è depositaria. Senza escludere – sostiene Stufara -, come affermato dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, la riconsegna al Governo delle deleghe attribuite alle Regioni a statuto ordinario nell'ultimo decennio a seguito dei processi di riforma in chiave federalista dello Stato”.
Il provvedimento del governo, a giudizio dell’esponente di Rifondazione comunista, “non attua una razionalizzazione delle risorse, compromette l'operatività delle Regioni e degli enti locali, riducendo drasticamente i servizi essenziali e colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione”. E Stufara fornisce anche alcuni dati sulla manovra correttiva del Governo: “Comporterà nel biennio 2011-2012, una riduzione delle risorse pari a 12.982 milioni di euro, cui devono aggiungersi 1,5 miliardi di euro decurtati alle Regioni a Statuto speciale; nella Regione Umbria la riduzione delle risorse ammonta ad oltre 120 milioni di euro per l’anno in corso, ed a ulteriori 117 per il 2011, con conseguenti drastiche riduzioni dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale, i servizi sociali, le politiche attive per il lavoro, l’edilizia residenziale pubblica, tutti settori cruciali soprattutto nella fase di grave crisi economica internazionale. A causa di tali provvedimenti – aggiunge Stufara -, assunti peraltro con decreto legge senza consultare le Regioni e senza l’approvazione della decisione di finanza pubblica, nel 2011 circa il 100 per cento del bilancio regionale dell'Umbria sarà esclusivamente composto dal settore sanità e dalle spese fisse di funzionamento”.
Il capogruppo di Rifondazione comunista ricorda poi che “l'iniquità della manovra è stata riconosciuta all'unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, che ha stigmatizzato il fatto che la riduzione di spesa pubblica prevista dalla manovra colpisca solo per l'1,22% le amministrazioni centrali a fronte di un taglio del 14% dei trasferimenti alle regioni, sottolineando come anche i tentativi di soluzione del problema individuati in sede parlamentare risultano assolutamente inefficaci, tecnicamente sbagliati e sostanzialmente peggiorativi”. RED/tb
Fonte(Acs) Perugia, 6 luglio 2010
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