Conciliare meglio l’attività lavorativa con gli impegni familiari: potenziare l'occupazione femminile, migliorare l'organizzazione del lavoro, la rete dei servizi, la qualità della vita. E’ questo l’impegno preso da Emilia Romagna, Piemonte, Sicilia, Toscana e Umbria che sono le prime cinque Regioni ad avere firmato con il Dipartimento per le Pari Opportunità le convenzioni che danno il via all'attuazione dell'Intesa per la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Le finalità dell’Intesa, perseguite dalle Regioni e dalla Province autonome sono rivolte a creare o potenziare i servizi per l’infanzia; incentivare l'acquisto di voucher per servizi di cura all'infanzia o di cura e assistenza per disabili e anziani; facilitare il rientro al lavoro dopo un periodo di congedo per esigenze di conciliazione (es. percorsi di formazione e aggiornamento); sostenere modalità di lavoro e tipologia contrattuali “familiy friendly” (es. telelavoro, part-time, banca ore); sostenere eventuali altre tipologie di intervento in linea con le finalità dell'Intesa. L’Intesa prevede che le Regioni e le Province autonome predispongano un piano attuativo per l'utilizzo delle risorse attribuite. Ciascun intervento rientra in due o più finalità specifiche previste dall’Intesa. Il termine per la presentazione del piano attuativo era il 29 settembre 2010. Entro tale data non tutte le Regioni hanno presentato il piano attuativo, alcune lo hanno presentato in ritardo. La situazione, quindi, è diversificata a livello territoriale.
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Dossier “Conciliazione tempi di vita e di lavoro: intese con le Regioni”
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